documento | Caratteristiche della lingua lombarda (Lombardia-4b) nei modi lumbard ovvero parlate municipali

Una lingua lombarda, e cioè i modi con cui la si parla nelle provincie lombarde, è difficile da isolare all’interno dell’hinterland Alpino, come se fosse “diluita” ampiamente: perchè i suoi “modi” son condivisi verosimilmente fin da prima del Rame, durante la organizzazione funzionale di “Chassey-Lagozza-Cortaillod” detta CLC che si stendeva dalla Dalmazia a tutte le Alpi alla costa Tirrenica e alla costa Azzurra fino ai Pirenei e alla costa Atlantica dei Paesi Baschi; a parte i reperti dell’archeologia, lo sappiamo dalle parole tipiche non-indoeuropoidi come la radice “alp” che indica gli alti pascoli, oppure “lita” che è la sabbia fine dei fossi, e “crema” che è la panna del latte, inesistenti altrove nella preistoria.
This cover: mockup of typical prehistoric pile dwellings (so-called palafitta) of the Alpine hinterland, around 9000 years ago, during various neolithic cultures like that of Polada, Remedello, Rinaldone, and Chassey-Lagozza-Cortaillod, before the copper age.